Il servizio è rivolto alle imprese che, proseguendo nella loro evoluzione, intendono realizzare sistemi di gestione aggiuntivi rispetto a quello iniziale, che solitamente è un sistema qualità.
Due sono i possibili percorsi evolutivi:
- verticale, dove ci si focalizza sugli aspetti specialistici legati al settore economico dell’azienda: ne sono un esempio le ISO/TS 16949 per il settore automobilistico, la ISO 13485 per i dispositivi medici, la ISO 3834 per la saldatura;
- orizzontale, dove si allarga il campo d’applicazione dei sistemi ad ambiti diversi da quello iniziale: per esempio, ISO 14001 per l’ambiente, OHSAS 18001 per la sicurezza, SA8000 per la responsabilità sociale.
Posto che i due percorsi non sono necessariamente alternativi, la sfida da vincere è quella di ottenere un sistema integrato di gestione che massimizzi l’efficienza complessiva; cosa che oggi risulta più semplice, data l’omogeneità pressoché generale dell’architettura normativa.
Se nel percorso verticale ciò è più semplice da raggiungere, dato che il nuovo sistema si sovrappone al precedente, approfondendone la specificità, così non è nel secondo, dove occorre operare certe scelte.
In effetti, ultimo tipo di integrazione dei sistemi di gestione può avvenire a tre livelli:
- strategico;
- gestionale;
- procedurale.
Il livello strategico si riferisce all’integrazione delle politiche di lungo termine dell’azienda, che vedranno quindi fondersi gli aspetti cruciali dei diversi sistemi, con l’ampliamento del concetto di qualità agli altri aspetti correlati alla sua sostenibilità (ambientale, di sicurezza sul lavoro, sociale, ecc.). Tale livello non richiede necessariamente l’immediata integrazione gestionale e procedurale, quantunque esse siano certamente auspicabili, in quanto la sinergia politica è, per sua natura, di medio-lungo termine.
Il livello gestionale prevede che, indipendentemente dalla fusione delle politiche aziendali, l’azienda definisca ruoli, responsabilità e attività comuni: è tipico il caso della scelta di dotarsi di un responsabile unico dei sistemi di gestione e di condurre gli audit interni in modo integrato.
Il livello procedurale richiede lo studio di quali procedure siano effettivamente comuni e trasversali e quali,invece, siano di ambito specifico. Mentre risulta piuttosto semplice identificare le prime, per le seconde occorre capire se convenga ampliare le procedure esistenti per inserirvi i nuovi aspetti, oppure creare nuove procedure.
Gli elementi primari da considerare al riguardo sono:
- i destinatari delle procedure, nel senso che a parità di destinatari conviene mantenere quelle esistenti, ampliandole;
- la specificità del contenuto, che più incrementa , più richiede procedure peculiari;
- la capacità di verifica e monitoraggio, che più incrementa, più lascia spazio a procedure integrate.
Non esiste, quindi, un unico modello per l’integrazione dei sistemi, ma strade diverse, che Artea può aiutare a scegliere correttamente.