In data 29 gennaio 2021 è stato pubblicato, in Gazzetta Ufficiale, il “Piano strategico-operativo nazionale di preparazione e risposta a una pandemia influenzale” (“PanFlu 2021-2023”). L’accordo, sancito dalla Conferenza Stato-Regioni, aggiorna e sostituisce il precedente Piano pandemico del 2006, indicando tutte le misure organizzative e le azioni da intraprendere come risposta ad una futura pandemia.
IL RUOLO CENTRALE DELLA “BUSINESS CONTINUITY” NEL NUOVO PIANO NAZIONALE
L’obiettivo generale del nuovo Piano Pandemico è quello di anticipare la risposta ad una futura pandemia influenzale, a livello nazionale e locale, così da poter meglio tutelare la popolazione e le imprese. Come tristemente noto, infatti, una pandemia può incidere fortemente sull’operatività aziendale, rallentandola o arrestandola completamente, nei casi più gravi. In circostanze come questa, l’adozione tempestiva di un efficace piano di continuità operativa (“Business Continuity Plan”) costituisce un elemento determinante per le organizzazioni colpite; salvaguardando, da un lato, l’attività economica e costituendo, di fatto, un vantaggio competitivo sulla concorrenza. Proprio per questo motivo, un’intera sezione del neo documento (Appendice A1) è dedicata alla sicurezza sul lavoro e alle relative misure generali da adottare a garanzia della continuità produttiva e della tutela dei lavoratori.
“BUSINESS CONTINUITY”: COS’È E COME GARANTIRE LA CONTINUITÀ OPERATIVA
La “Business Continuity” è una disciplina di gestione che si pone l’obiettivo di garantire la continuità operativa aziendale in situazioni di emergenza. Lo scopo della “Business Continuity” è assicurare che, al verificarsi di condizioni avverse, l’azienda/ente possa continuare a svolgere le proprie attività normalmente o, quanto meno, col minor impatto possibile.
In ambito pandemico, il nuovo Piano strategico-operativo nazionale evidenzia tre passaggi fondamentali al fine di garantire la continuità operativa dell’organizzazione:
1) Valutazione: Il primo step è quello di identificare, tramite un’analisi d’impatto sul business (“Business Impact Analisis”) le attività essenziali, nonché i processi e i prodotti più importanti per l’azienda. In questo modo è possibile pianificare al meglio le fasi di acquisto e gestione delle risorse, stabilizzando, così, la supply chain. Contestualmente, il titolare deve “stimare il fabbisogno di materiale dal punto di vista delle misure igieniche come disinfettanti e mascherine protettive e di altre misure fisiche di protezione e provvedere al loro approvvigionamento” (Appendice A1, pag. 105);
2) Riorganizzazione: Il secondo passaggio prevede la riorganizzazione dei processi di lavoro sulla base delle valutazioni effettuate. Questo avviene, per esempio, tramite il reclutamento di personale supplementare, la distribuzione del personale critico in siti diversi, la sospensione delle attività non urgenti e l’adozione dello “smart-working”;
3) Comunicazione: Infine, è necessario informare i diversi soggetti coinvolti tramite l’implementazione di “mezzi e canali di informazione che siano noti a tutto il personale” (Appendice A1, pag. 105). Ciascun dipendente dovrà essere istruito rispetto ai propri compiti e alle misure di comportamento da adottare: indossare le mascherine protettive, lavarsi spesso le mani, comunicare tempestivamente eventuali sintomi riconducibili all’infezione, ecc.
Al fine di non farsi trovare impreparate, le imprese sono, quindi, chiamate a farsi parte attiva; definendo ed attuando le misure necessarie a contenere gli effetti negativi di una nuova pandemia.
Per maggiori informazioni è possibile rivolgersi direttamente ad Artea: la Società è a disposizione, con i propri specialisti, per rispondere ai Vostri dubbi, domande o chiarimenti in materia.