In data 13 agosto 2022 è stato approvato il D.Lgs. n. 104/2022 (“Decreto Trasparenza”). Il decreto rappresenta l’attuazione, da parte dell’Italia, della Direttiva (UE) 2019/1152 del Parlamento europeo e del Consiglio del 20 giugno 2019, volta a “migliorare le condizioni di lavoro promuovendo un’occupazione più trasparente e prevedibile, pur garantendo nel contempo l’adattabilità del mercato del lavoro”. Il provvedimento, mirato a garantire condizioni lavorative trasparenti e prevedibili, si applica a tutti i contratti di lavoro subordinato (determinato/indeterminato, part-time/full-time, intermittente e in somministrazione), anche già in essere, e, per quanto compatibili, ai rapporti di collaborazione coordinata e continuativa e alle prestazioni occasionali. Restano, invece, esclusi i lavoratori autonomi, gli agenti e coloro che abbiano rapporti di durata molto breve (pari o inferiore a una media di tre ore settimanali in quattro settimane consecutive).
Le novità introdotte dal Decreto
Il “Decreto Trasparenza” modifica in modo sostanziale il precedente D. Lgs. 152/1997, ampliando gli oneri informativi gravanti sul datore di lavoro. Tra questi rientrano: l’identità del datore e il suo domicilio, il luogo di lavoro, l’inquadramento del lavoratore, la durata del periodo di prova (se previsto), l’orario di lavoro, la durata delle ferie e dei congedi retribuiti, la procedura di recesso e i termini di preavviso, l’utilizzo di sistemi decisionali o di monitoraggio automatizzati nello svolgimento delle prestazioni, ecc. Tali informazioni possono essere comunicate al lavoratore sia in formato cartaceo che elettronico (“e-mail personale comunicata dal lavoratore, e-mail aziendale messa a disposizione dal datore di lavoratore, messa a disposizione sulla rete intranet aziendale dei relativi documenti tramite consegna di password personale al lavoratore” – Circolare INL n. 4/2022). In caso di inadempimento, sono previste pesanti sanzioni amministrative per il datore di lavoro (da 250 a 1.500 euro per ogni lavoratore interessato).
“Decreto Trasparenza” e G.D.P.R: l’impatto sulla Privacy
L’impatto del D.Lgs. n. 104/2022 sulla protezione dei dati personali (Reg. UE 2016/679 – G.D.P.R) risulta, nel complesso, abbastanza modesto. L’elemento di maggiore attenzione è quello relativo ai processi decisionali automatizzati (ex. Art. 4, par. 1, lettera “s” del D.Lgs. n. 104/2022). Premesso che la Profilazione è considerata lecita dal Regolamento qualora “sia necessaria per la conclusione o l’esecuzione di un contratto tra l’interessato e un titolare del trattamento” (Art. 22, par. 2, lettera “a”), figura come elemento informativo “eventuale” ai sensi degli Artt. 13 e 14 dello stesso. Ne consegue che, qualora presente, possa comunque non essere indicata (quantomeno in modo specifico) nelle informative esistenti erogate ai dipendenti. In conclusione, le aziende sono chiamate a regolamentare questi aspetti, aggiornando, se necessario, la documentazione di riferimento; così da non incappare nelle pesanti sanzioni previste dal Regolamento, in caso di inadempimento.
Per maggiori informazioni è possibile rivolgersi direttamente ad Artea: la Società è a disposizione, con i propri specialisti, per rispondere ai Vostri dubbi, domande o chiarimenti in materia.